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Nel 2024, le mamme hanno la possibilità di richiedere diversi bonus per la maternità, anche se sono disoccupate o prive di tutela previdenziale. 

Assegno Unico e Universale

L’assegno unico garantisce un sostegno economico per ogni figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai ventuno anni di età, senza limiti temporali nel caso di figli disabili.

Il pagamento dell’assegno avviene in base alle fasce ISEE, ma poiché si tratta di una misura universale, può essere richiesto anche senza ISEE o con un valore ISEE superiore a 43.240 euro, pur ricevendo importi minimi secondo la legge.

Bonus asilo nido

Il bonus asilo nido costituisce un contributo per coprire le rette di asili nido pubblici e privati. Questo beneficio è concesso per ciascun figlio di età compresa tra 0 e 3 anni, fino a un massimo di undici mensilità all’anno.

L’importo del bonus varia in base all’ISEE, con un importo maggiore per valori ISEE più bassi, nel rispetto della spesa sostenuta. La legge di bilancio 2024 ha incrementato l’importo massimo a 3.600 euro per le famiglie con un nuovo nato dal 1° gennaio 2024, a condizione che ci sia un altro figlio di età inferiore ai dieci anni e che l’ISEE non superi i 40.000 euro.

Assegno di maternità dello stato

L’assegno di maternità dello Stato è un contributo erogato dall’INPS per i nuovi nati o le nuove adozioni. Possono richiederlo le mamme che sono lavoratrici atipiche, discontinue, precarie, disoccupate o che non hanno diritto a trattamenti economici di maternità adeguati.

Assegno di maternità dei comuni

L’assegno di maternità dei comuni è un beneficio concesso dai comuni, ma erogato dall’INPS a favore di persone che non godono di alcuna copertura previdenziale o che hanno una copertura entro un importo fisso annuale, a condizione che non ricevano già l’assegno di maternità dello Stato.

Dimissioni della madre entro il primo anno del figlio

La neo mamma ha il diritto di dimettersi dal lavoro per accudire il figlio, godendo di specifiche protezioni. Le dimissioni volontarie le concedono il diritto alla NASpI se presentate entro l’anno di età del bambino, senza necessità di rispettare la procedura telematica prevista o il termine di preavviso indicato dal CCNL.

È comunque obbligatorio convalidare le dimissioni presso un’unità territoriale dell’Ispettorato per garantire che siano effettuate in modo consapevole e non influenzate dal datore di lavoro.


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