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Alla conferenza CulTurMedia-Legacoop, INAPP e Promo PA sulle sfide delle ICC, la Fondazione Centro Studi Doc ha portato una ricerca sui punti di forza delle cooperative.

La conferenza di alto livello di CulTurMedia-Legacoop, INAPP e Promo PA sulle nuove sfide delle ICC

Venerdì 12 aprile 2024 si è svolta alla sede INAPP di Roma la conferenza di alto livello organizzata da CulTurMedia-Legacoop, INAPP e Promo PA. L’incontro portava il titolo di “Impresa culturale e creativa ed economia sociale. Nuove competenze integrate nelle strategie europee“. In altre parole, intendeva interrogarsi sul ruolo e le competenze necessarie alle Industrie Culturali e Creative (ICC) per le sfide future. In particolare, l’evento è stato organizzato al termine dell’Anno europeo delle competenze e nel mezzo del dibattito sulla Legge del Made in Italy (L.206/23). Di conseguenza, ha guardato alle nuove sfide delle ICC nel quadro delle politiche della Nuova strategia industriale europea.

Molteplici contributi di esperti e di membri delle istituzioni nazionali ed europee hanno affrontato concretamente il tema. Ovvero, hanno parlato delle politiche, gli accordi e i piani d’azione, oltre che delle ricerche e dei progetti in corso. In questo modo, hanno cercato di sviluppare una progettualità nella risoluzione delle sfide delle ICC. In particolare, si è posta l’attenzione sulle grandi transizioni, come green e digitale, osservate attraverso una visione umanistica dello sviluppo.

Inoltre, l’evento è stato anche l’occasione per presentare le due Large Scale Skills partnership: CCIs and Proximity and Social Economy. La loro sottoscrizione da parte del sistema cooperativo ha dunque segnato la strada verso il coinvolgimento di questo mondo nei processi di innovazione e sviluppo.

Infine, è stato presentato e distribuito il volume “FUTURE SKILLS. Multidisciplinarietà e cooperazione per i nuovi ambiti del lavoro culturale“. A curare il testo sono state Culturmedia-Legacoop e PromoPA Fondazione, con il sostegno di Fondazione Barberini e di Fon.coop.

Quali competenze e approcci per affrontare le nuove sfide delle ICC?

La cultura è un importante strumento di crescita socioeconomica, in grado di influenzare positivamente ogni ambito. Attraverso di essa, è infatti possibile promuovere democrazia e identità cooperativa. Di conseguenza, le competenze cooperative e multidisciplinari risultano fondamentali per uno sviluppo sostenibile e inclusivo del settore.

In questo contesto nasce il progetto di ricerca condotto da CulTurMedia-Legacoop e Isforcoop in collaborazione con la fondazione PromoPA. L’obiettivo è quello di sviluppare percorsi di capacity building attraverso l’analisi dei fabbisogni formativi delle cooperative. In altre parole, tale progetto vuole rispondere alle sfide delle ICC, poste dai nuovi megatrend emergenti, rendendoli ambiti di sviluppo. Per esempio, tra queste sfide delle ICC troviamo la digitalizzazione, la sostenibilità, i cambiamenti demografici e lo sviluppo dell’economia circolare. Ѐ dunque necessaria un’educazione alle competenze cooperative, che promuova non solo abilità tecniche ma anche valori e motivazioni. Sarà così possibile affrontare le sfide delle ICC, rispondendo attraverso la collaborazione a un mondo in rapida trasformazione.

Per non parlare del fatto che, nel 2016, l’UNESCO ha riconosciuto patrimonio culturale immateriale la stessa idea cooperativa. In più, nel farlo ha sottolineato il ruolo delle cooperative nella risoluzione delle sfide sociali. Infatti, le cooperative si distanziano dalla tradizionale concezione della Responsabilità Sociale d’Impresa, che separa produzione e redistribuzione. Al contrario, nel loro caso vige il concetto di scambio mutualistico.

Quali ambiti di sviluppo per le nuove sfide delle ICC?

A tal proposito, CulTurMedia-Legacoop e Isforcoop, in collaborazione con la Fondazione PromoPA, hanno condotto la ricerca presentata alla conferenza del 12 aprile. Svolto tra giugno e luglio 2023, tale studio puntava a:

  • descrivere i megatrend da cui sorgono le nuove sfide delle ICC;
  • indicare quali competenze servono per rendere il sistema cooperativo ancora più competitivo;
  • individuare i fabbisogni formativi delle cooperative;
  • illustrare la visione a monte delle agende politiche europee e delle principali opportunità di finanziamento per le ICC.

Tra gli esiti dell’indagine compaiono 10 ambiti di sviluppo per le sfide delle ICC:

  • Accessibilità e inclusione;
  • Nuovi modelli di governance;
  • Nuovo abitare urbano;
  • Nuovo abitare rurale;
  • Processi Creative Driven;
  • Prodotti e servizi digitali;
  • Prodotti e servizi green;
  • Produzioni multidisciplinari;
  • Slow Tourism e Welfare culturale.

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Stimoli dall’Europa per le nuove sfide delle ICC

All’interno della conferenza di alto livello si sono tenute due tavole rotonde dedicate alle nuove sfide delle ICC. La prima, “Strategie di Rinnovamento tra Economia Sociale e Impresa Culturale e Creativa“, si domandava in che modo valorizzare il contributo della cooperazione e dell’economia sociale italiana nella definizione dei Regolamenti di attuazione della norma sul Made in Italy. La seconda tavola rotonda, “Dall’Europa, Indirizzi e Stimoli per l’Ecosistema della Cultura e Creatività“, osservava il fenomeno della promozione dello sviluppo e della sostenibilità delle ICC con occhio alle esperienze d’oltralpe.

Tra i relatori e le relatrici della seconda tavola rotonda, ha parlato anche Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc. Nel suo intervento, ha ricordato quelle che da sempre sono le sfide delle ICC. Ovvero:

  • la difficoltà di fare dell’arte e della creatività una professione;
  • il non riconoscimento globale europeo dello “statuto dell’artista”;
  • la rivoluzione digitale, che porta con sé opportunità ma anche minacce per le ICC.

Rifacendosi a diversi esempi esteri, europei e non solo, Martinelli ha riconosciuto al lavoro cooperativo una possibilità di empowerment per i lavoratori e le lavoratrici dell’arte e della creatività.

Infatti, al contrario dei modelli imprenditoriali tradizionali, le cooperative:

  • mettono al centro la produzione artistica e culturale e la sua qualità;
  • attraverso il mutualismo, investono in carriere sostenibili per chi opera nel settore;
  • creano modelli imprenditoriali centrati sulla redistribuzione della ricchezza;
  • assicurano il controllo su strumenti e tecnologie in modo che siano utilizzati a favore di chi realizza prodotti artistici e culturali e utenti.

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