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Il 21 novembre il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione legislativa a sostegno di artisti, lavoratori e lavoratrici dei settori culturali e dello spettacolo.

Verso lo statuto dell’artista per migliorare le condizioni di vita e lavoro

Il Parlamento Europeo ha recentemente adottato misure volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro per i professionisti e le professioniste nei settori dell’arte, della cultura e della creatività. La risoluzione di iniziativa legislativa, che ha ottenuto 433 voti favorevoli, 100 contrari e 99 astensioni, sottolinea la necessità di affrontare le disparità esistenti tra i sistemi sociali nazionali e le condizioni lavorative per gli artisti in vari Stati membri.

Secondo i deputati, il settore culturale e creativo, che costituisce il 3,8% della forza lavoro dell’UE e rappresenta il 4,4% del PIL, non è infatti adeguatamente protetto. Le caratteristiche peculiari del settore, come modelli di lavoro atipici e reddito irregolare, contribuiscono all’esistenza di lavoro sottopagato o non retribuito, falso lavoro autonomo (tra l’1,6% e il 10,8% dei casi), lavoro sommerso  e contratti coercitivi. Inoltre, le nuove tecnologie digitali, tra cui l’IA generativa, presentano ulteriori sfide per gli operatori culturali. Inoltre, nel 2022 il 31,7% dei professionisti del settore CCS nell’UE lavorava come autonomo contro il 13,8% dell’intera economia.

Dal 2021 il Parlamento europeo insiste sulla creazione di standard sociali e professionali per gli artisti e gli operatori culturali, evidenziando il suo diritto di iniziativa legislativa garantito dal trattato di Lisbona.

I contenuti della risoluzione legislativa

La proposta legislativa del Parlamento chiede l’implementazione di un quadro dell’UE che combini strumenti legislativi e volontari per migliorare le condizioni sociali e professionali degli artisti e degli operatori culturali. Questo quadro dovrebbe includere una direttiva relativa a condizioni di lavoro dignitose e la corretta determinazione della situazione occupazionale nei settori culturali e creativi.

Inoltre, i deputati propongono la creazione di una piattaforma europea per lo scambio delle migliori pratiche e la promozione di una comprensione reciproca tra gli Stati membri. Chiedono anche un adeguamento dei programmi dell’UE che finanziano professionisti creativi, come Creative Europe e Orizzonte Europa, per garantire il rispetto degli obblighi sociali e lavorativi dell’UE, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e nazionali.

Il correlatore della commissione Cultura e istruzione Domenec Ruiz Devesa ha affermato che è necessario abbandonare il mito dell'”artista affamato” e riconoscere che i professionisti culturali e creativi si trovano in una situazione precaria a causa di difetti nei sistemi non adatti alle loro specifiche condizioni di lavoro. Gli esponenti sottolineano l’importanza di includere la condizionalità sociale nei finanziamenti culturali dell’UE e la necessità di una volontà politica per istituire un quadro dell’UE per la situazione sociale e professionale dei professionisti del settore.

Clicca qui per leggere la risoluzione.

I prossimi passi

La Commissione ha ora tre mesi per rispondere alle proposte del Parlamento, indicando le misure che intende adottare o motivando eventuali rifiuti di proporre legislazioni basate sulle richieste avanzate.

 

Foto di olia danilevich.

Proposte di riforma per il settore arti e spettacolo


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