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La Fondazione Centro Studi Doc ha elaborato un pacchetto di proposte di riforma per riformare il sistema dello spettacolo introducendo lo statuto del lavoro nello spettacolo.

Breve excursus storico sulle proposte di riforma dello spettacolo del centro studi

Da anni la Fondazione Centro Studi Doc lavora sui diritti dei lavoratori discontinui e dello spettacolo. Il primo pacchetto di proposte è stato presentato insieme alla campagna Moltiplica la Musica presentate nel novembre 2019 alla Milano Music Week.

Le proposte sono state poi elaborate nel corso del 2020 confluendo in parte nella campagna #nessunoescluso lanciata il 28 febbraio.

Nel corso del 2020, la Fondazione Centro Studi Doc ha poi partecipato attivamente anche al Forum Arte e Spettacolo, in quanto la presidente Chiara Chiappa è stata chiamata a essere referente e moderatrice del Tavolo Riforme del FAS. Il confronto con le oltre 70 realtà del FAS ha permesso di arricchire e migliorare le prospettive del centro studi.

Di seguito una sintesi delle proposte di riforma del sistema spettacolo raccolte dal centro studi.

Premessa

La Fondazione Centro Studi Doc nel 2019 ha mostrato in una ricerca che solo nella musica live l’impatto del sommerso si aggira attorno a 4 miliardi di euro – si possono solo immaginare i numeri se la ricerca fosse ampliata a tutto il mondo dello spettacolo. Cause del sommerso sono la complicata burocrazia, la povertà del settore, la scarsa conoscenza delle sue regole.

Il Covid-19 ha reso evidente che queste insieme ad altre difficoltà endemiche che affrontano i lavoratori e le imprese del settore spettacolo sono da affrontare con urgenza, sia per anche affrontare già in fase di emergenza queste difficoltà sia per evitare che problemi simili si ripetano in futuro. 

La riforma complessiva del settore spettacolo deve basarsi sull’introduzione dello statuto dei lavoratori dello spettacolo con ricadute positive sul welfare e il sostegno economico per i lavoratori. Inoltre, lo stesso sistema di regolamentazione dello spettacolo può essere riorganizzato attraverso la messa in campo di piattaforma altamente tecnologica che permetta di: registrare e protocollare tutti gli eventi digitalizzando tutte le pratiche necessarie alla PA, con una semplificazione enorme della burocrazia; iniziare a mappare le figure, gli spazi e le organizzazioni che appartengono od operano in questo mondo; introdurre incentivi adeguati e il “Live Credit”. Infine, è necessario considerare che lo spettacolo e la cultura sono un bene primario, come la salute, e per questo devono avere incentivi correlati, anche per il pubblico. 

Proposte di riforma per il disegno legge sullo spettacolo

1) PROPOSTA DI WELFARE UNICO PER ARTISTI E PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO

Gli artisti e professionisti dello spettacolo devono poter contare sulla garanzia della protezione sociale in qualità di lavoratori, operanti in un settore poco programmabile, con multicommittenza:

  1. Aggiornamento delle professioni dello spettacolo con inclusione delle professioni accessorie: insegnanti, formatori, organizzatori, agenti.
  2. Istituzione di una posizione previdenziale unica a prescindere dal temporaneo contratto di lavoro applicato (dipendenti, autonomi, occasionali), con identica contribuzione e diritti, compresa l’assicurazione infortuni all’INAIL.
  3. Indennità per malattia, maternità, congedi parentali, infortuni con assicurazioni INAIL e altre assenze con gli stessi requisiti per tutti i contratti e con accesso dal primo giorno di assenza.
  4. Accesso alla pensione con annualità accreditate ogni 120 giornate di lavoro, come media e senza minimali annuali, per tutti i lavoratori e per tutte le professioni, a termine, a ingaggio o intermittenti, raggiungibili anche con giornate di Naspi o reddito integrativo e versamenti fatti in autonomia.

2) REDDITO INTEGRATIVO PER ARTISTI E PROFESSIONISTI DELLO SPETTACOLO

  1. Gli iscritti al FPLS senza altro reddito principale o previdenza principale, al raggiungimento di 61 giornate accreditate in 24 mesi possono richiedere l’Integrazione al reddito per un numero di giornate pari a quelle accreditate nei ventiquattro mesi antecedenti alla domanda, non utilizzati per precedenti periodi di Naspi o reddito integrativo, per un numero massimo di giornate indennizzate o lavorate non superiore a 312 nell’anno di erogazione.
  2. Il reddito integrativo viene erogato in misura pari alla media delle retribuzioni accreditate nei 24 mesi precedenti con un importo massimo giornaliero e accredito automatico dei contributi effettivi.
  3. L’erogazione del reddito integrativo viene effettuata automaticamente fino all’esaurimento dei contributi che ne danno il diritto, salvo in caso di espressa richiesta di sospensione da parte del lavoratore e viene sospeso per le sole giornate effettivamente lavorate o in caso di altre indennità erogate dall’INPS per malattia, maternità, Naspi.

3) SPORTELLO UNICO DELLO SPETTACOLO SU PIATTAFORMA E REGISTRO DI LUOGHI E OPERATORI 

  1. Viene istituito lo sportello Unico per lo Spettacolo su piattaforma informatica open source a protocolli aperti interoperabili in cui svolgere con modalità semplificate, comprese APP e blockchain, tutte le pratiche per organizzazione di eventi. 
  2. Sulla piattaforma vengono registrati tutti gli eventi di arte e spettacolo, organizzati anche da privati, da protocollare con codice identificativo unico. 
  3. Lo sportello è gestito da INPS o AE e accede a tutte le informazioni della PA compreso l’INPS, l’Anpal, Runts, Comuni italiani e Agenzia Entrate e rilascia informazioni a tutti i soggetti del settore.
  4. Vengono istituiti i Registri delle professioni, compresi gli insegnanti di discipline artistiche e tecniche e danzatori, dei luoghi, organizzazioni, scuole di discipline artistiche, con requisiti aggiornati a cura della PA e dei cittadini. Il registro professionale potrà stabilire tariffe professionali minime in base alle disposizioni di legge. Devono essere istituiti anche, oltre al diploma di Laurea di Conservatorio – diplomi per artisti e tecnici anche in scuole superiori, diplomi universitari per artisti creativi e tecnici, enti certificativi nazionali, e non solo regionali, delle professioni, garantendo il riconoscimento a livello comunitario.
  5. Sulla piattaforma verranno gestiti i contratti semplificati per prestazioni di spettacolo occasionali, per committenti non di solo spettacolo (non teatri o cinema o imprese spettacolo), per tutte le discipline artistiche, creative, di didattica o tecniche, per un importo lordo non superiore a 4.500 € in 24 mesi sia per committenti che per prestatori. Tale tipologia contrattuale può essere utilizzata dal committente per non più di 5 giorni all’anno per ogni prestatore e non è utilizzabile in appalti di servizi.
  6. Viene abrogato di conseguenza il comma 188 art. 1 L.296/2007.

4) ORGANIZZAZIONE DI SPETTACOLI E MANIFESTAZIONI ARTISTICHE: SEMPLIFICAZIONI E SICUREZZA

  1. Iter specifici per sicurezza nel lavoro per allestimenti, formazione professionale e procedure.
  2. Accordi contro la doppia imposizione fiscale per artisti che si esibiscono all’estero con disapplicazione dell’art. 17 OCSE. 
  3. Vanno individuate procedure semplificate per la mobilità transfrontaliera degli artisti con procedure automatizzate di totalizzazione contributi previdenziali e semplificazioni per distacchi di breve durata.
  4. Inserire i produttori artistici nell’elenco di cui all’art. 80 LDA e rivedere la normativa sul diritto d’autore.
  5. I lavoratori autonomi dello spettacolo con Partita Iva possono scegliere se utilizzare una deduzione forfetaria per le spese per la produzione del reddito o regime ordinario con deduzione analitica delle spese per viaggi, formazione, agenzia, acquisti strumenti e attrezzature, diritti, come ditta individuale.
  6. Individuare e sostenere forme organizzative semplificate e innovative di cooperazione, autogestione e organizzazione, e cooperative di comunità tra artisti e professionisti dello spettacolo, pubblico ed enti locali.
  7. Prevedere la possibilità per gli stessi lavoratori di auto-versare i contributi al FPLS quando manchi un committente, come nei casi di artisti di strada, di lavoro all’estero per ottenere il certificato A1 o per eventi promozionali.
  8. Dare piena attuazione alla Riforma del terzo settore e alla figura del volontario.
  9. Abolire la previsione di esonero forfetario annuo di 10.000 € per direttori di cori, bande e filodrammatiche.

5) SOSTEGNO AL SETTORE CON SOSTEGNO DEL PUBBLICO: FORMAZIONE E INCENTIVI ECONOMICI

Gli incentivi economici si possono ricavare nel post-Covid-19 con il Next Generation EU e successivamente con l’aumento del gettito fiscale dell’emersione di lavoro non tracciato grazie all’introduzione della piattaforma spettacolo, oltre che dai contributi INPS previdenziali per solidarietà, dalla la Web Tax o Tassa di Scopo[1].

  1. Live Credit per lo spettacolo dal vivo da reinvestire nello spettacolo dal vivo. Sistema cashback che include contributi a fondo perduto e crediti d’imposta per enti, imprese, organizzatori non destinatarie del FUS per interventi di adeguamento strutture per spettacoli dal vivo.
  2. Aliquote IVA al 4% per eventi culturali, di spettacolo, per strumenti musicali, dischi, materiali video-fonografici, corsi di educazione artistica e musicale. 
  3. Detrazioni fiscali per tutti i corsi di musica e arte, acquisto strumenti musicali e spese sostenute in eventi di spettacolo e cultura (come 18app) acquistati telematicamente.
  4. Credito d’imposta “Art Bonus” da estendere alle erogazioni liberali a favore di tutti gli enti pubblici e privati che si occupano di attività, produzione, realizzazione, servizi, formazione in ambito culturale.
  5. Vanno aumentati rivisti, semplificati e resi trasparenti i criteri di attribuzione dei contributi FUS, prevedendo anche fideiussioni, prestiti d’onore e crediti agevolati per artisti e imprese.
  6. Partecipazione del Comune e/o di altri soggetti pubblici o privati all’autoliquidazione dei contributi previdenziali per lavoratori a cappello

[1] Proposta Fistel-CISL (www.cisl.it).


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