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In riposta all’invito lanciato lo scorso 2 agosto dal Sottosegretario del Ministero della Cultura Giancarlo Mazzi a inviare entro l’11 settembre proposte finalizzate alla redazione del Codice dello Spettacolo, la Fondazione Centro Studi Doc ETS ha rielaborato le proprie proposte e inviato l’8 settembre il seguente documento.

PROPOSTE DI RIFORMA PER IL SETTORE ARTI E SPETTACOLO

Chi lavora nello spettacolo deve poter contare sulla garanzia della protezione sociale e sicurezza sul lavoro per investire sul proprio talento e far crescere il Paese. Le seguenti proposte hanno come obiettivo quello di semplificare le procedure di organizzazione eventi e far emergere il lavoro sommerso, grazie anche a incentivi per il pubblico, innescando così un circolo virtuoso che si autoalimenti dal punto di vista economico.

1)  WELFARE UNICO E UNIVERSALE PER LA CRESCITA PROFESSIONALE SIA COME INDIVIDUI CHE COME CATEGORIA

  1. Iscrizione nel Gruppo a), di cui D.l. 182/1997 art. 2 comma 1), di tutte le lavoratrici e i lavoratori discontinui, a prescindere dal contratto di lavoro, compresi gli intermittenti a tempo indeterminato, con conseguente trattamento previdenziale, ammortizzatori sociali, assicurazioni.
  2. Aggiornamento delle professioni dello spettacolo con inclusione delle professioni affini o accessorie: insegnante, formatore, organizzatore, agente, ingegnere e architetto nel settore spettacolo.
  3. Possibilità per tutte le lavoratrici e lavoratori autonomi con Partita IVA che lavorano all’estero di versare autonomamente i contributi sulla propria unica posizione contributiva.
  4. Per lavoratrici e lavoratori autonomi “a cappello” possibilità di dichiarare i guadagni ottenuti per eventi preventivamente prenotati e registrati su Sportello Unico spettacolo (v. pt. 2).
  5. Considerare il montante dei compensi e non solo il fattore tempo come misura di tutte le prestazioni previdenziali.
  6. Chi è iscritto al FPLS senza altro reddito principale o previdenza principale, al raggiungimento di 61 giornate accreditate in 24 mesi* può richiedere l’Integrazione al reddito discontinuo per un numero di giornate pari a quelle accreditate nel periodo di riferimento antecedente alla domanda, non utilizzati per precedenti periodi di Naspi o Alas o altra indennità, per un numero massimo di giornate indennizzate o lavorate non superiore a 312 nell’anno di erogazione. L’indennità di discontinuità viene erogata in misura pari alla media delle retribuzioni accreditate nel periodo di riferimento, con un importo massimo giornaliero pari al doppio del minimale INPS in vigore, e accredito di contributi effettivi ai fini pensionistici.
  7. Piena attuazione alla Riforma del terzo settore e definizione della figura del volontario anche rispetto alla gratuità delle prestazioni amatoriali.

2) SPORTELLO UNICO DELLO SPETTACOLO SU PIATTAFORMA, REPERTORI DI LUOGHI E OPERATORI*

  1. Viene istituito lo sportello Unico per lo Spettacolosu piattaforma informatica open source a protocolli aperti interoperabili in cui svolgere con modalità semplificate, comprese APP e blockchain, tutte le pratiche per organizzazione di eventi. Sulla piattaforma vengono registrati tutti gli eventi di arte e spettacolo, organizzati anche da privati, da protocollare con codice identificativo unico. Lo sportello è gestito da PA e condivide tutte le informazioni della PA compreso l’INPS, Runts, Comuni italiani e Agenzia Entrate.
  2. Vengono istituiti i Repertori delle professioni, compresi gli insegnanti di discipline artistiche, tecniche e danza, agenti, organizzatori, ingegneri e architetti di spettacolo, organizzazioni (di spettacolo, non di solo spettacolo, ibride, miste, enti pubblici o privati), accademie e scuole di discipline artistiche,con requisiti aggiornati a cura della PA e dei cittadini. Il repertorio professionale potrà stabilire tariffe professionali minime in base alle disposizioni di legge.
  3. Il repertorio deve includere anche i luoghi di spettacolo censiti anche ai fini della organizzazione della sicurezza. Sono da censire e registrare: i luoghi di solo spettacolo e quelli non di solo spettacolo, misti o ibridi, anche occasionali o privati, compresi i live club e le scuole di discipline artistiche da considerare a tutti gli effetti come attività inerenti arte e spettacolo; e gli spettacoli su suolo pubblico.

3) CONTRATTI SEMPLIFICATI*

Sulla piattaforma di cui al punto 2. verranno gestiti i contratti semplificati per prestazioni di spettacolo occasionali, riservati a committenti non di solo spettacolo (quindi non teatri o cinema o imprese spettacolo), per tutte le discipline artistiche, creative, di didattica o tecniche, per un importo lordo non superiore a 4.500 € in 24 mesi sia per committenti che per prestatori. Tale tipologia contrattuale può essere utilizzata dal committente per non più di 5 giorni all’anno per ogni prestatore e non è utilizzabile in appalti di servizi. I contributi previdenziali e assicurativi vanno versati al FPLS, e fanno maturare tutti i contributi relativi. Viene abrogato di conseguenza il comma 188 art. 1 L.296/2007.

4) FORMAZIONE SPECIALISTICA

Devono essere istituiti anche, oltre al diploma di Laurea di Conservatorio – diplomi per artisti e tecnici anche in scuole superiori, diplomi universitari per artisti, creativi e tecnici, enti certificativi nazionali, e non solo regionali, delle professioni, garantendo il riconoscimento a livello comunitario.

5) SICUREZZA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI*

  1. Revisione del Decreto Palchi e Fiere e armonizzazione della normativa italiana alla normativa europea, con iter formativi specifici sia per lavoratori subordinati che autonomi dello spettacolo, e l’introduzione nei PSC e nei DUVRI di un preciso cronoprogramma per mansione con pause e riposi predeterminati e di prassi atte a riconoscere le specificità di genere.
  2. Introduzione del concetto della “azienda pro-tempore” per cooperare nella gestione della sicurezza tra lavoratori di ditte interferenti.
  3. L’INAIL deve prevedere tariffe assicurative tecniche specifiche per le diverse attività di spettacolo diversificate in base alle diverse classi di rischio.

6) SOSTEGNO AL SETTORE CON SOSTEGNO DEL PUBBLICO

  1. Live Credit da reinvestire nello spettacolo dal vivo. Sistema cash-back di contributi a fondo perduto e/o crediti d’imposta per enti, imprese, organizzatori per ristorare costi documentati per investimenti e organizzazione di spettacoli dal vivo (come ad esempio: ristrutturazione tecnico-acustica del locale, acquisti allestimento e realizzazione spettacolo dal vivo; acquisto servizi tecnici, servizi di sala, agenzie, pubblicità, social management, ufficio stampa, diritti; acquisto strumenti musicali, impianti luci, audio, rilevanze fonometriche). La possibilità di ristoro di costi sostenuti per spettacoli dal vivo, anche per un periodo predefinito, comporterebbe un circolo virtuoso con l’emersione di enormi somme di denaro oggi sottratte all’erario e all’Inps per lavoro nero non tracciato.
  2. Aliquote IVA al 4% per corsi di educazione artistica e musicale, eventi culturali, di spettacolo, per strumenti musicali, dischi e altri supporti video-fonografici: misura per beni da considerare essenziali che porterebbe all’emersione di enormi economie oggi sommerse.
  3. Detrazioni fiscali per tutti i corsi di musica e arte da chiunque organizzati, per acquisto strumenti musicali e per spese sostenute in eventi di spettacolo e cultura acquistati telematicamente.
  4. Partecipazione del Comune e/o di altri soggetti pubblici o privati all’autoliquidazione dei contributi previdenziali per arti di strada e lavoratori a cappello in eventi registrati su piattaforma.

* Proposta del Forum Arte e Spettacolo presentata il 28 settembre 2020 e sostenuta da oltre 60 associazioni del settore.

Scarica il documento in pdf.

 

Foto: Spettacolo Brunnen 2014 © Spettacolo Brunnen, Stefan Zürrer.


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