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Il 1° dicembre al BEA la Fondazione Centro Studi Doc e STEA hanno presentato i risultati preliminari di una ricerca che ha raccolto dati e informazioni sulla situazione lavorativa dei tecnici dello spettacolo dal vivo in seguito alla crisi da Covid-19.
La situazione lavorativa dei tecnici dello spettacolo dopo la pandemia da Covid-19
In questi due anni, il mondo dello spettacolo è stato uno dei settori maggiormente colpiti dagli effetti delle misure legate al Covid-19. Tanto che l’Osservatorio Gestione Lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti dell’INPS ha segnalato che dal 2019 al 2020 il 21% dei lavoratori dello spettacolo (pari a circa 70.000 persone) ha lasciato il mestiere. In particolare, sempre secondo i dati forniti dall’INPS dal 2019 al 2020 i tecnici dello spettacolo sono passati da 14.675 a 12.811. Si tratta di una diminuzione pari al 12,7%.
Per capire meglio il significato di questi numeri, la Fondazione Centro Studi Doc sta conducendo una ricerca in collaborazione con Rete Doc, Bauli in Piazza, BEA – Best Events Awards, ANSI – Associazione Nazionale Services Italiani, ZioGiorgio.it, UNISCA, Music Innovation Hub, STS communication srl, #ChiamateNoi, Adotta un Fonico e dagli un Lavoro Vero, Skeldon e fasolmusic.coop.
La Fondazione Centro Studi Doc ha elaborato due questionari per raccogliere dati e informazioni sulla situazione lavorativa dei tecnici dello spettacolo dal vivo in seguito alla crisi da Covid-19. L’obiettivo della ricerca è anche quello di studiare quali azioni intraprendere per ridare forza al comparto.
Dal’11 al 23 novembre i due questionari sono stati distribuiti ai potenziali interessati anche grazie all’aiuto dei partner. Ai questionari hanno risposto circa 1.000 professionisti e 40 service.
Nelle prossime settimane la ricerca sarà completata con un’analisi qualitativa. I risultati definitivi saranno pubblicati a inizio 2022.
La presentazione dei risultati preliminari della ricerca al BEA – Best Events Awards
Il 1° dicembre al BEA – Best Events Awards, Fabio Fila, presidente di STEA e membro della Fondazione Centro Studi Doc, ha presentato i primi dati che il centro di ricerca è riuscito ad analizzare. Il BEA è un festival dedicato agli eventi e alla live communication. La manifestazione si è svolta a Milano dal 29 novembre al 2 dicembre 2021.
All’incontro Non solo chip: la scarsità di risolse coinvolge anche gli eventi? hanno partecipato:
- Fabio Fila, STEA Soc. Coop.
- Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale di Milano.
- Sergio Grati, Socio Fondatore e Presidente di Front Row.
Ha moderato Giovanni Conrotto, direttore generale Modo.
Di seguito riportiamo la relazione di Fabio Fila.
Il 13% dei tecnici dello spettacolo ha deciso di cambiare lavoro dopo il Covid-19
I dati del questionario per i tecnici confermano quanto rilevato dall’INPS. Infatti il 78% dei tecnici ha ripreso a lavorare nell’ambito dello spettacolo e degli eventi, mentre il 23% non ha ancora ricominciato a lavorare. Di questi, il 10% sta cercando lavoro nel settore e iI 13% ha deciso di cambiare ambito di lavoro.
Tra chi non ha ricominciato a lavorare nel settore si rileva un’incidenza maggiore rispetto al totale di professionisti della produzione, degli allestimenti e scenografie e delle strutture. I professionisti lavoravano soprattutto nell’ambito teatrale e degli eventi live e hanno un’età media oltre i 45 anni.
Dalla ricerca emerge anche che la maggior parte dei professionisti del settore sente l’esigenza di avere compensi adeguati alla mansione (66%), protezioni sociali garantite (60%), pagamenti certi e puntuali (53%) e continuità di lavoro (48%).
Dal questionario dei service emerge che la maggior parte ricorre a personale esterno in una percentuale che va dal 60% al 100%. Inoltre, le figure più difficili da trovare in questo periodo sono i professionisti degli ambiti Luci (40%), Audio (38%) e Video (35%).
Dalla nostra ricerca emerge che la maggior parte dei tecnici dello spettacolo ha lasciato perché non riesce a lavorare in modo continuo: in un settore che per sua natura è caratterizzato da attività intermittenti, è fondamentale che il Governo garantisca soluzioni per affrontare la discontinuità di reddito che ne deriva investendo sul settore dello spettacolo.
Fabio Fila, presidente di STEA