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La carenza di talenti rappresenta una sfida per le aziende. L’AI nella selezione del personale ottimizza il processo di recruitment e formazione. Tuttavia, esistono anche importanti rischi e criticità da considerare.
Quale supporto può dare l’AI nella selezione del personale
Le aziende investono sempre più in AI nella selezione del personale per velocizzare il processo di assunzione. Il portale di risorse umane HrExecutive prevede che entro il 2026 le grandi compagnie statunitensi che ne faranno uso saranno l’82% del totale.
Grazie alla sua capacità di elaborare velocemente grandi quantità di dati, l’AI può infatti aiutare le risorse umane soprattutto nelle prime fasi di valutazione. L’Intelligenza Artificiale può condurre interviste preliminari, valutare competenze tecniche e soft skills e ridurre il tempo necessario per trovare la candidatura giusta. Grazie a strumenti avanzati, l’AI crea mappature dettagliate delle competenze e aiuta i recruiter a identificare i profili più adatti. A tal proposito, molte aziende affidano agli strumenti di AI le prime fasi di valutazione, facendo subentrare l’intervento umano solo al momento del colloquio.
In questo modo, l’AI nella selezione del personale può aiutare ad affrontare il talent shortage. In altre parole, si tratta del disallineamento tra professionist* richiest* e disponibili sul mercato del lavoro. Questo problema è molto sentito in Italia, dove il talent shortage è valutato al 47%, dopo USA e Messico.
Tuttavia, rimane fondamentale la valutazione umana. Almeno per il momento, l’AI nella selezione del personale può fungere da supporto, ma non sostituirsi al* recruiter.
L’Intelligenza Artificiale e la formazione continua dei dipendenti
Oltre al recruitment, l’AI nella selezione del personale contribuisce alla formazione adattiva. Dopo il colloquio conoscitivo, l’Intelligenza Artificiale può suggerire percorsi formativi mirati per migliorare le competenze dei candidati. Questo approccio facilita l’accesso a ruoli qualificati e aiuta le aziende a ridurre il suddetto talent shortage.
L’AI analizza i dati dei dipendenti, identifica lacune di competenze e suggerisce corsi di aggiornamento. Inoltre, permette una gestione efficiente delle risorse umane, aiutando le aziende a creare team di lavoro più performanti. Le imprese che investono nella formazione migliorano la produttività e riducono il turnover, mantenendo una forza lavoro competitiva e allineata alle esigenze di mercato.
AI nella selezione del personale: rischi e pericoli
Tuttavia, l’uso dell’AI nella selezione del personale presenta anche alcune problematiche. Nello specifico, uno dei rischi principali è la possibilità di discriminazione nei processi decisionali automatizzati. Gli algoritmi potrebbero riflettere bias preesistenti nei dati utilizzati, penalizzando alcuni gruppi di candidati. Per questo motivo è importante interrogarsi con attenzione sui dataset usati per formare l’AI. Per esempio, un’inchiesta giornalistica del 2018 ha rivelato come il sistema di machine learning usato da Amazon tendeva a escludere le donne dalla selezione, perché formato su curricula in cui i verbi erano usati al maschile.
Le aziende devono garantire trasparenza nei processi di selezione e adottare misure per prevenire discriminazioni involontarie. In altre parole, l’AI deve essere usata con un approccio etico, mantenendo un equilibrio tra automazione ed esperienza umana.
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Foto di Andrea Piacquadio
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