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La finanziaria 2025 ha aggiornato i criteri per l’accesso all’indennità di discontinuità, prevista per lavoratrici e lavoratori discontinu* del settore spettacolo. Ecco le novità.

Di Chiara Chiappa, consulente del lavoro in Verona, presidente Fondazione Centro Studi Doc

L’indennità di discontinuità nella finanziaria 2025

La finanziaria per il 2025 (Art. 1, co. 611, L 30 dicembre 2024, n. 207) ha aggiornato i criteri per l’accesso alla all’indennità di discontinuità, prevista in favore di lavoratrici e lavoratori discontinu* del settore dello spettacolo. In altre parole, la misura riguarda professionist* con contratto di lavoro autonomo, di collaborazione coordinata e continuativa, di lavorato subordinato a tempo determinato (art.  2, c. 1, l. a), del D.lgs. 182/97 e l. b), individuat* con DM 234/2023,) oltre che di lavoro intermittente a tempo determinato e indeterminato senza indennità di disponibilità. Introducendo tali aggiornamenti, la finanziaria ha accolto le proposte delle parti sociali e delle proposte di legge approvate nel 2021.

I nuovi criteri per l’accesso all’indennità

La finanziaria aumenta il requisito reddituale entro cui è possibile accedere all’indennità di discontinuità. Nello specifico, sale a 30.000 € annui il limite di reddito dell’anno di imposta precedente alla presentazione della domanda. Viene ridotto da 60 a 51 il numero minimo di giornate di contribuzione accreditata al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, maturate nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, per accedere all’indennità.

Di particolare interesse è la modifica della durata dell’indennità. Nel 2025 diventano computabili anche i periodi contributivi che hanno già dato luogo a erogazione di altra prestazione di disoccupazione. Questo interessa soprattutto le lavoratrici e lavoratori subordinat*, sia intermittenti che scritturat*, che ora possono aumentare le giornate che maturano il diritto in presenza di indennità NASpI! Tale novità non solo aggiunge diritti al lavoro nello spettacolo, ma giustifica anche il maggior costo dei datori di lavoro dello spettacolo, tenuti dal 2024 al versamento sia del contributo Naspi che del contributo discontinuità!

Cambia anche iI termine di presentazione della domanda di accesso all’indennità. La finanziaria lo sposta dal 30 marzo al 30 aprile di ciascun anno, con riferimento ai requisiti maturati dal richiedente nell’anno precedente. In questo modo, permette alle e ai richiedenti di essere in possesso di dati fiscali certificati.

Annullata la formazione obbligatoria

Infine, sono state abrogate le disposizioni riguardanti l’obbligo di frequentare percorsi di formazione generica per richiedenti indennità di discontinuità: professionisti che non sono disoccupati  tra un contratto e l’altro e che quando non sono  “on stage” usano il tempo loro tempo prezioso per prove, ricerca, allenamenti e studio. Tale scelta avviene nel rispetto di un settore caratterizzato da passione e apporto personalistico di competenze.

Rimaniamo in attesa della circolare INPS che illustrerà meglio le modalità di accesso e erogazione. Confidiamo che questa riforma sia il primo passo verso il riconoscimento di una vera indennità di discontinuità, non legata alla disoccupazione ma al riconoscimento dello status di artiste e artisti.

 

Foto di Edward Eyer

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