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Qual è il rapporto tra AI e sviluppo sostenibile? L’IA può accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ma numerosi sono anche i rischi e le sfide da affrontare.
L’AI come strumento per il raggiungimento degli SDGs
Secondo il report “AI for Social Good” di McKinsey & Company, l’Intelligenza Artificiale (AI) è già in grado di rispondere a numerosi problemi globali. In questo modo, può contribuire a tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’ONU. Per affermarlo, il report ha mappato la tecnologia su circa 600 casi d’uso, così da verificarne le potenzialità nel supporto degli SDGs.
Tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che possono trarre maggiore beneficio dall’implementazione dell’AI ci sono:
- Buona salute e benessere (SDG 3), relativamente alla diagnosi delle malattie e al miglioramento dei trattamenti sanitari;
- Istruzione di qualità (SDG 4), dove offre strumenti per un apprendimento personalizzato e più accessibile;
- Energia pulita e accessibile (SDG 7): grazie all’ottimizzazione delle reti energetiche, l’IA può consentire un uso più efficiente delle fonti di energia rinnovabile;
- Città e comunità sostenibili (SDG 11), dove può aiutare a ridurre l’impatto ambientale delle città, attraverso una più intelligente gestione delle risorse e della mobilità;
- Lotta al cambiamento climatico (SDG 13), aiutando a prevedere i rischi e creando soluzioni per mitigarne gli impatti, ottimizzando la gestione delle risorse naturali e riducendo le emissioni di CO2.
Qui troviamo il 60% delle implementazioni di AI senza scopo di lucro per il bene sociale.
AI e sviluppo sostenibile: quali rischi e sfide?
Nonostante le opportunità, ci sono anche rischi e sfide legate al rapporto tra AI e sviluppo sostenibile. Come evidenziato nel report, le principali difficoltà riguardano l’accessibilità e la protezione da usi dannosi per la privacy e la sicurezza. L’AI è ancora costosa da implementare in molte aree e non tutte le Nazioni hanno le infrastrutture necessarie per sfruttarne appieno il potenziale. Inoltre, la gestione dei dati, essenziale per alimentare i modelli di AI, è ancora un grande ostacolo, in particolare nei paesi a basso reddito.
Relativamente alla protezione della sicurezza e dello Stato di diritto delle persone, è del 13 marzo 2024 l’approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’AI Act: la prima legge al mondo a disciplinare l’utilizzo di queste tecnologie. L’Unione Europea ha così assunto un ruolo pionieristico nella promozione di un utilizzo etico dell’AI. Il suo obiettivo quello di aumentare la fiducia dell’opinione pubblica nei confronti di questi strumenti.
Altro rischio è quello del dispendio energetico. I sistemi di AI, specialmente quelli generativi, richiedono un grande consumo di energia per l’addestramento dei modelli. Questo solleva preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale della crescente domanda di risorse energetiche. Tuttavia, le soluzioni per mitigare questo impatto esistono, come l’uso di data center alimentati da energie rinnovabili e l’uso di algoritmi di Machine Learning per ridurre il dispendio energetico senza compromettere le performance.
Foto di cottonbro studio
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