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a cura di Metis Studio Associato Consulenti del Lavoro

La Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2022 alla Legge n. 197 del 29 dicembre 2022 contiene il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”. Nell’articolo le misure e gli incentivi principali per i lavoratori contenuti nella Legge di Bilancio 2023.

Riduzione dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi

Viene ridotta dal 10% al 5% l’aliquota dell’imposta sostitutiva su un importo fino a 3.000 € l’anno per i risconti in cooperativa e i premi di produttività concordati con i sindacati erogati nell’anno 2023 (all’art. 1, comma 182, Legge n. 208/2015 Legge di Bilancio 2016).

Esonero contributivo IVS lavoratori dipendenti

Per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 viene reintrodotto la riduzione sull’aliquota dei contributi INPS (IVS) dovuta dai lavoratori dipendenti pari al 3% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro e al 2%, se la retribuzione imponibile mensile è superiore a 1.923 euro e non eccede l’importo di 2.692 euro.

Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo

Vengono incrementate le risorse del Fondo per il sostegno economico temporaneo ai fini dell’introduzione di un’indennità di discontinuità ( D.L. 105/2022) a favore dei lavoratori dello spettacolo per un totale di 100 milioni. Un apposito decreto determinerà i requisiti professionali e economici degli aventi diritto.

Pensionamento anticipato con Quota 103

Viene introdotta, in via sperimentale, per il 2023, un’ulteriore ipotesi di pensionamento anticipato, denominata pensione anticipata flessibile. A tale trattamento si può accedere al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva di almeno 41 anni (cd. Quota 103)

Incentivi alla prosecuzione dell’attività lavorativa

L’incentivo è previsto per i lavoratori dipendenti che, pur avendo raggiunto entro il 31 dicembre 2023 i requisiti per il trattamento pensionistico anticipato (cd. Quota 103), decidano di rimanere in servizio. L’incentivo consiste nell’esonero dal contributo INPS a carico del lavoratore. Il riconoscimento del beneficio non è automatico, ma va richiesto dall’interessato.

Anticipo pensionistico con APE sociale

Viene prorogata fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di usufruire del cosiddetto APE Sociale per chi si trova in almeno una delle seguenti condizioni: 

  • disoccupati con almeno 30 anni di contributi versati; lavoratori che assistono parenti conviventi con handicap grave;
  • invalidi civili al 74%;
  • lavoratori dipendenti con almeno sette anni di attività gravosa negli ultimi dieci;
  • un lavoro pesante o gravoso tra quelli elencati nell’allegato alla legge di bilancio 2022.

Pensionamento anticipato con opzione donna

La misura prevista dall’art. 16 del DL n. 4/2019, viene prorogata, ma con un incremento dell’età pensionabile. Infatti, per accedere alla pensione anticipata esercitando l’opzione donna, le lavoratrici devono aver maturato, entro il 31 dicembre 2022, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni.

Proroga incentivi per l’occupazione di under 36

Al fine di incentivare l’occupazione, si prevede l’esonero contributivo per le assunzioni di giovani under 36 anni effettuate nel 2023, con contratto di lavoro a tempo indeterminato nella misura del 100%, per un periodo massimo di 36 mesi e nel limite di 8.000 euro annui.

L’esonero è riconosciuto fino a 48 mesi ai datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Proroga incentivi assunzione donne svantaggiate

Si prevede l’esonero contributivo nella misura del 100% e fino a 8.000 euro annui per le assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi per professioni a bassa occupazione femminile o residenti in Regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea, oppure per l’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.

Le assunzioni, effettuate nel 2023, possono essere a tempo determinato (incentivo per 12 mesi), o a tempo indeterminato (incentivo fino a 18 mesi).

Ai fini del diritto all’esonero le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto.

Incentivi assunzione percettori RDC

Esonero contributivo per assunzioni percettori di Reddito di Cittadinanza, previsto nella misura del 100%, per un periodo massimo di 12 mesi, fino a 8.000 euro annui in favore dei datori di lavoro privati che, a decorrere dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, assumono a tempo indeterminato (anche per effetto di trasformazione di precedenti contratti) percettori del RdC.

Proroga del lavoro agile semplificato per i lavoratori “fragili”

Prorogato al 31 marzo 2023 il lavoro agile semplificato per i lavoratori del settore privato che sono “soggetti fragili”. Si tratta di soggetti affetti dalle patologie e condizioni individuate dal DM della salute 4 febbraio 2022.

Modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali INPS PrestO

Le prestazioni occasionali gestite su piattaforma INPS trovano applicazione per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, per compensi di importo fino a 10.000 euro.

È innalzato a 10 il numero dei lavoratori dipendenti dall’utilizzatore al fine di determinare la possibilità di ricorso alla prestazione occasionale.

L’utilizzo delle prestazioni occasionali è esteso anche alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito di discoteche, sale da ballo, night-club cod. ATECO 93.29.1, con versamento dei contributi alla gestione separata INPS anzichè al FPLS.

Congedo parentale

Previsto un ulteriore mese di congedo parentale, riconosciuto in alternativa alla madre o al padre. Il congedo è retribuito all’80%, fino al sesto anno di vita del bambino, con riferimento alle lavoratrici che terminano il periodo di congedo di maternità successivamente al 31 dicembre 2022.

Reddito di cittadinanza e misure di sostegno alla povertà e all’inclusione lavorativa

In attesa di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, il Reddito di Cittadinanza è riconosciuto nel limite massimo di 7 mensilità. Unica eccezione sono i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età.

Modifiche all’assegno unico e universale per famiglie con figli

Dal 1° gennaio 2023 è previsto un incremento del 50% dell’assegno unico per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per i figli con una età compresa da uno a tre anni per le famiglie con tre o più figli e con ISEE fino a 40.000 euro.

Prevista anche una maggiorazione del 50% dell’assegno unico per le famiglie con 4 o più figli. Sono confermate e rese strutturali le maggiorazioni dell’assegno unico per ciascun figlio con disabilità a carico senza limiti di età.

Rifinanziamento del bonus psicologo

Rifinanziamento del cd. bonus psicologo, anche per l’anno 2023 e per gli anni 2024 e seguenti, nel limite massimo a 1.500 euro a persona.

Lavoro autonomo: regime forfetario

Si innalza a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che consente di applicare un’imposta forfettaria del 15% sostitutiva di quelle ordinariamente previste.

La disposizione prevede inoltre che tale agevolazione cessi immediatamente di avere applicazione per coloro che avranno maturato compensi o ricavi superiori a 100.000 euro, senza aspettare l’anno fiscale seguente.

Lavoro autonomo: flat tax incrementale al 15%

Si prevede, limitatamente all’anno 2023, per i lavoratori autonomi con redditi fino a 40.000 euro che non applicano il regime forfettario, l’applicazione di una “tassa piatta” al 15% sugli aumenti di reddito superiori al 5%, calcolata come differenza tra il maggior reddito prodotto nell’anno 2023 rispetto al più elevato dei redditi del triennio precedente.

Innalzamento del tetto al contante e limite carte di pagamento

Viene innalzato da 1.000 a 5.000 euro il valore soglia oltre il quale si applica il divieto al trasferimento di denaro contante.

Foto di Nick Youngson.


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