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Moltiplica la musica è una campagna che promuove proposte di riforma per moltiplicare gli investimenti in musica e cultura, contrastare l’evasione fiscale e tutelare dignità e diritti dei lavoratori dello spettacolo, inclusi i giovani talenti.

Le premesse: la ricerca sul sommerso nel settore della musica live

Una ricerca condotta nel 2019 dalla Fondazione Centro Studi Doc su varie fonti (studi di settore, dati istituzionali di Istat e Inps/ex-Enpals, ricerche sul campo) ha evidenziato che i confini del settore della musica live non sono ben definiti.

I numeri (riferiti al 2018), seppur variabili, rilevano però un impatto economico importante. Il reddito dei musicisti, calcolato dall’Inps, è di circa 431 milioni di euro. Mentre il volume d’affari della musica live si aggira sui 1,55 miliardi di euro (dati SIAE).

A partire dall’analisi di questi numeri, la Fondazione Centro Studi Doc ha cercato di ricostruire l’impatto del sommerso nel settore della musica live. Combinando la classificazione SIAE (lirica, concerti, concertini, concerti all’aperto) e le ricerche sul campo, è emerso un sommerso di circa 3 miliardi di euro. Considerando un errore statistico del 25%, si arriva a un valore compreso tra i 2,8 miliardi e i 4,7 miliardi di euro.

La call to action

A partire dall’analisi dell’impatto del sommerso nel settore della musica live, la Fondazione Centro Studi Doc ha lanciato in un evento svoltosi il 19 novembre 2019 durante la Milano Music Week 2019 la Call to Action “Moltiplica la musica”.

Operatori, istituzioni, sindacati, rappresentanti del governo, associazioni di categoria e chiunque sia interessato sono stati invitati a partecipare condividendo le proprie proposte di riforma per moltiplicare gli investimenti in musica e cultura, contrastare l’evasione fiscale e tutelare dignità e diritti dei lavoratori dello spettacolo, inclusi i giovani talenti.

Leggi anche: Moltiplica la musica: lanciata la call to action per raccogliere proposte contro il sommerso

Le proposte di Moltiplica la musica

In particolare, le proposte raccolte fino ad oggi sono, da una parte, il riconoscimento dello status giuridico dei lavoratori dello spettacolo con conseguenti diritti previdenziali, giuridici e fiscali e, dall’altra parte, il sostegno al mercato della musica con incentivi e controlli.

Per questo saranno coinvolti i parlamentari che stanno lavorando al Codice dello Spettacolo per definire incentivi agli investimenti di chi fa musica dal vivo, attraverso crediti d’imposta reinvestibili nel settore, e istituzioni di tutele previdenziali adeguate. Inoltre, chiediamo di coinvolgere l’Inps perché si attivi con convenzioni SIAE per controlli e vigilanza e per l’istituzione di Buoni lavoro Semplificati per lo Spettacolo.

Proposta 1. Semplificazione delle procedure

Semplificare le pratiche amministrative di regolarizzazione e pagamento delle prestazioni occasionali dello spettacolo svolte da non professionisti (anche principianti) attraverso l’istituzione dei Buoni Occasionali Semplificati dello Spettacolo (BOSS), utilizzando la stessa procedura dei buoni famiglia INPS. 

Proposta 2: Vigilanza e controllo 

Incentivare la vigilanza dell’INL, INPS e INAIL e la sicurezza sul lavoro. Prevedere l’inserimento obbligatorio nel borderò SIAE per l’individuazione degli artisti coinvolti. 

Proposta 3: Incentivi

Incentivi economici per la musica dal vivo ricavati dalle risorse ottenute grazie all’emersione del sommerso della musica dal vivo e indotto. Il credito così ottenuto, chiamato Live tax credit, deve essere utilizzato per moltiplicare la musica dal vivo, quindi reinvestito in acquisto di attrezzature, ristrutturazioni locali, servizi tecnici, pubblicità e pagamento dei diritti SIAE. 

I promotori

Ad oggi, la campagna è promossa e sostenuta dai sindacati nazionali Cgil, Cils e Uil, da Alleanza delle Cooperative Italiane cultura (Legacoop CulTurMedia, Confcooperative Cultura Turismo e Sport e Agci Culturalia) e da ARCI Nazionale.

Partecipano con proposte le cooperative del settore fasolmusic.coop, Doc Servizi, Doc Educational, NRG Coop e STEA, l’agenzia Doc Live e l’associazione di locali di musica live KeepOn LIVE e il sindacato dei musicisti SOS Musicisti. Sostengono la campagna anche ATS Milano, gli studi Note Legali e Sintonia Italia, e il Clust-ER.

Nel settore della musica la campagna è supporta anche dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, dall’associazione italiana jazzisti MIDJ, dai circuiti di scuole di musica Music Academy di Bologna e LPEB Music Academy, dall’associazione di produttori musicali PMI, dalla rivista Rock10elode, da Assolirica e dalle associazioni di amatori ACMP, AIMA e WFAO.

Fuori dal mondo della musica sostiene la campagna anche il movimento Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali.

Numerosi sono anche coloro che hanno deciso di sostenere la campagna a livello individuale.

 
Proposte di per sostenere la professione artistica affinché non sia disperso lo straordinario patrimonio di talenti, che se non sono adeguatamente sostenuti saranno costretti a rinunciare alla professione o a emigrare in paesi più consapevoli.

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