La Fondazione Centro Studi Doc ha costituito un gruppo di lavoro composto da esperti e ricercatori provenienti da diverse realtà e con competenze multidisciplinari per studiare come supportare l’innovazione tecnologica in ambito cooperativo anche attraverso lo sviluppo di cooperative di autogestione.

In Italia, sin dagli anni Settanta esistono modelli di aggregazione di professionisti (medici, ingegneri, agricoltori, ecc.) strutturati sotto forma cooperativa e nati con l’obiettivo di gestire spazi, fondi agricoli e beni comuni e salvaguardare al contempo l’autonomia imprenditoriale dei soggetti coinvolti.

Da oltre trent’anni, questo stesso modello è utilizzato anche nel mondo dello spettacolo per proteggere e valorizzare il lavoro degli artisti, che in cooperativa diventano soci e lavoratori subordinati senza perdere la loro piena autonomia di organizzazione nella gestione della propria attività e nella relazione con i committenti.

Questo modello cooperativo prende il nome di cooperativa di autogestione, un modello innovativo di cooperazione che pone al centro la persona e le sue esigenze. In cooperativa i professionisti non sono più frammentati sul mercato del lavoro, isolati, ma uniti in una community che li supporta nella ricerca del lavoro e nella crescita dei progetti anche grazie all’utilizzo della tecnologia.

L’intervento di Francesca Martinelli al 40° Congresso Nazionale Legacoop
del il 17 aprile 2019 a Roma

Di fronte a un pubblico di 1.200 cooperatori nel suo intervento “Le sfide della cooperazione tra piattaforme digitali e innovazioni tecnologiche” ha parlato di sistema economico con le persone al centro. In questa occasione, per la prima volta Francesca Martinelli ha presentato a livello nazionale il concetto di cooperativa di autogestione e la metafora della Pegasus company.

Pegasus company è una metafora utilizzata per spiegare il modello delle cooperative di autogestione in Europa. Una Pegasus company è una società che nasce dalla volontà di differenziarsi dalle forme i produzione classiche e, mettendo al centro della propria azione la persona e non i capitali, sceglie di strutturarsi secondo il modello cooperativo. Una cooperativa diventa Pegasus company quando a partire dal rispetto dei sette principi della cooperazione si impegna per migliorare non solo le condizioni dei suoi membri offrendo formazione, garanzie, risorse e tutele alle quali altrimenti non avrebbero accesso, ma anche quelle di tutti i professionisti che appartengono a una data categoria. Una Pegasus company impegna alle volte tempo e risorse in progetti che non hanno un impatto immediato sui suoi soci pur implicando un effetto positivo sugli stessi nel medio-lungo periodo, arrivando persino ad assumere ruoli che possono sconfinare in attività di rappresentanza dei lavoratori della zona grigia.