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La Commissione Cultura del Senato proroga ad agosto 2025  la stesura definitiva del Codice dello Spettacolo.

La proroga al Codice dello Spettacolo

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha chiesto la proroga alle deleghe al governo per la stesura del Codice dello Spettacolo (legge 15 luglio 2022, n. 106) che è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Di conseguenza, tale proposta è passata alla Commissione Cultura del Senato, che ne ha incardinato il disegno di legge. In questo modo, il termine della delega al governo per la stesura del Codice dello Spettacolo aumenta di 24 mesi. Ovvero passa dai 24 mesi iniziali, a 36 complessivi. Decade dunque la scadenza attuale, fissata al 18 agosto 2024.

Il testo del Codice dello Spettacolo sembra essere già in fase avanzata. Per questo motivo, si stima che potrebbe essere pronto già prima della scadenza della proroga. Nonostante ciò, c’è la disponibilità a riconsiderarne alcune parti qualora ne emerga l’esigenza da parte dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. A fine luglio si terrà un incontro coi sindacati e le parti sociali relativo all’indennità di discontinuità.

Le ragioni della proroga

A illustrare le ragioni di questa scelta è stato Roberto Marti (Lega), presidente della VII Commissione e relatore del DDL. Prorogando il termine della delega, ha spiegato il senatore, sarà possibile elaborare più approfonditamente i provvedimenti normativi, nell’interesse delle parti sociali. Si tratta di una riforma complessa, che il settore spettacolo aspetta dal 1967. Per questo, è emerso l’obiettivo di renderla il più possibile precisa e partecipata in modo che Codice dello Spettacolo riesca a produrre risultati in fase applicativa.

Intanto, sia l’Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis) sia le rappresentanze sindacali hanno espresso il bisogno di supplementi e approfondimenti al testo attualmente redatto.

Ricordiamo che per definire il primo Codice dello Spettacolo nazionale è necessario:

  • riordinare le disposizioni vigenti in materia di spettacolo;
  • revisionare gli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori e delle lavoratrici del settore;
  • riconoscere nuove tutele relative ai contratti di lavoro e all’equo compenso dei lavoratori e delle lavoratrici autonom*.

 

Foto di Chris F


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