Condividi

Tempo di lettura: 2 minuti

Una ricerca di Upwork del 2023 su lavoratori e lavoratrici indipendenti mostra il rapporto tra freelance e AI generativa: il 20% di loro la usa regolarmente.

Come sta cambiando il mondo del lavoro con l’AI generativa

La pervasività dei sistemi di Intelligenza Artificiale nulla società attuale sta diventando ogni giorno più chiara. Per questo motivo, si sta iniziando a pensare alla loro regolamentazione. Di conseguenza, il Parlamento europeo ha approvato l’AI Act, prima legge al mondo sul tema.

Tra i sistemi di Intelligenza Artificiale, sono i sistemi di AI generativa (AIG) ad attirare una particolare attenzione. In altre parole, si tratta di quelle tipologie di AI in grado di creare un prodotto originale (testuale, grafico, video, musicale ecc…) a partire dalle richieste dell’utente. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), tali strumenti potrebbero condizionare il mondo del lavoro per almeno il 40%. La percentuale sale però al 60% nel caso delle economie avanzate.

La ragione principale di questa trasformazione è la diminuzione del tempo di svolgimento di alcune mansioni, permessa dalle AIG. Di conseguenza, un sondaggio di Ernst&Youg prevede licenziamenti e assunzioni nelle aziende tecnologiche, in modo da impegnare forza lavoro in questi nuovi settori. A tal proposito, nonostante i discutibili risultati, sono già comparsi i primi tentativi di sostituire gli operatori di primo supporto con assistenti virtuali.

Lavoro freelance e AI generativa: quale rapporto

Di conseguenza, è corretto dire che gli strumenti di Intelligenza Artificiale elimineranno posti di lavoro? Da un primo sguardo alle piattaforme Upwork, Fiverr e affini potrebbe sembrare di sì, ma la realtà è più complessa. Si tratta di piattaforme di servizi freelance, in grado di mettere in contatto tra loro lavoratori e lavoratrici autonom* di tutto il mondo. In questi spazi, si conta una diminuzione del 211% delle richieste di lavoro freelance a partire dallo sviluppo degli strumenti di AIG.

Dall’altra parte, va tuttavia considerato che non tutte le mansioni possono essere affidate all’Intelligenza Artificiale. Mentre possono sostituirsi nella creazione di testi e immagini semplici, per i lavori più complessi e specializzati è ancora necessario l’intervento umano.

Con una ricerca del 2023, l’Upwork Research Institute ha notato uno stretto rapporto tra lavoro freelance e AI generativa. In altre parole, ben il 20% dei lavoratori e delle lavoratrici della piattaforma dichiara di utilizzarla regolarmente (contro un 9% di non-freelance). In questo modo, aumentano la produttività, senza sostituire il proprio lavoro dall’impiego di questi strumenti. Di conseguenza, all’aumentare della produttività aumentano anche i compensi.

Le mansioni per cui l’AIG è maggiormente utilizzata sono:

  • ricerca (46%);
  • brainstorming e ideazione (35%);
  • traduzione (33%);
  • scrittura di proposte (32%);
  • codifica (28%).

Foto di Pavel Danilyuk.


Condividi