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Distinguere vere e false cooperative è importante per evitare di cadere in truffe che favoriscono solo la concorrenza sleale: scopri come farlo.
Cosa sono le false cooperative
Si parla di false cooperative nel caso delle cooperative di diritto ma non di fatto. In altre parole, si tratta di realtà che non perseguono lo scopo mutualistico. Al contrario, si presentano come cooperative solo per eludere le discipline fiscali e giuslavoristiche.
I lavoratori e le lavoratrici che si affidano a loro rischiano di subire dumping contrattuale. In questo modo, le false cooperative applicano contratti di lavoro collettivi svantaggiosi, sottoscritti da organizzazioni sindacali scarsamente rappresentative. Lo scopo di tali contratti è quello di fare concorrenza alle aziende virtuose.
Come distinguere vere e false cooperative
Per distinguere le vere dalle false cooperative è utile riconoscere i principali indici che caratterizzano le false cooperative. Esse infatti:
- sono di breve durata per evitare i controlli fiscali che si ripetono ogni 2 anni;
- condividono la sede legale con altre cooperative;
- cambiano il nome, ma mantengono gli stessi amministratori e la stessa base occupazionale;
- non hanno un regolamento interno e la partecipazione è nulla;
- hanno un elevato numero di soci a fronte di una quota esigua di capitale;
- indebitamento bancario quasi inesistente e patrimonio netto negativo;
- forniscono esclusivamente manodopera;
- non applicano un CCNL sottoscritto dalle organizzazioni sindacali rappresentative del settore;
- hanno un costo per unità di personale inferiore ai minimi sindacali;
- presentano irregolarità contributive, amministrative e fiscali;
- frequentemente non hanno un bilancio di esercizio approvato.
Nel caso di dubbi, per assicurarsi di non avere a che fare con una falsa cooperativa la strategia da seguire è quella di scaricare un bilancio, verificare il DURC online e chiedere alla stessa una copia del regolamento.
Foto di Thirdman