Condividi

Tempo di lettura: < 1 minuto

I lavoratori dello spettacolo sono stati uno dei gruppi di lavoro che più ha subito l’impatto delle chiusure legate alla pandemia COVID-19.

 

Tutte le maggiori istituzioni a livello internazionale ed europeo hanno stimato che l’impatto della pandemia è stato particolarmente duro per le industrie creative, con un picco negativo nel mondo dello spettacolo. I lavoratori dello spettacolo sono stati uno dei gruppi di lavoro più colpiti dagli effetti del COVID-19 a causa della chiusura delle attività artistiche. Solo in Italia, il settore dello spettacolo ha perso circa l’80% del suo fatturato nel 2020 (8 miliardi di euro) e il 21% dei suoi lavoratori (-70.000)

I lavoratori dello spettacolo italiani, dopo una lunga storia di scarsa sindacalizzazione e partecipazione politica, durante la pandemia hanno scelto di diventare protagonisti della vita politica del Paese e di colmare il divario esistente tra il loro settore e il Governo, che non è stato immediatamente in grado di fornire loro soluzioni e sostegno efficaci. Molti lavoratori dello spettacolo hanno scelto di riunirsi in associazioni formali e informali, come il Forum Arte e Spettacolo (FAS), o di entrare in un sindacato.

Credits

Questo video è stato realizzato dalla Fondazione Centro Studi Doc e i suoi partner, Doc Creativity e Freecom Hub, grazie alla vittoria un bando del fondo Scena Unita con il progetto “Moltiplica la Musica – Il mondo dello spettacolo in pillole”

Scena Unita – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è un fondo privato gestito da Fondazione Cesvi – organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985 – in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.

Video realizzato da: didipiu.it contenuti per il web.

Con la partecipazione di: Chiara Chiappa, Francesca Martinelli.

Speaker: Chiara Leoncini.


Condividi