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CECOP ha pubblicato il report “LIGHTS ON! worker and social cooperatives tackling undeclared work” scritto da Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc.

Il report Lights On! sulle soluzioni che le cooperative offrono per contrastare il lavoro sommerso

Il 10 novembre CECOP, la Confederazione europea delle cooperative industriali e di servizi, ha pubblicato il nuovo report “LIGHTS ON! worker and social cooperatives tackling undeclared work” scritto da Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc. Il report mira a promuovere una migliore comprensione di come le cooperative di produzione e lavoro e le cooperative sociali possono aiutare ad affrontare il lavoro sommerso in Europa.

Il report vuole essere uno strumento a disposizione del movimento cooperativo, dei responsabili politici europei e nazionali, per promuovere una migliore comprensione del potenziale delle cooperative nell’affrontare il lavoro nero.

Clicca a questo link per scaricare il report “LIGHTS ON! worker and social cooperatives tackling undeclared work”.

La conferenza di presentazione

Venerdì 19 novembre alle ore 10.00 si è svolto l’appuntamento online con la presentazione del report Lights on! Oltre alla presentazione della ricerca, durante l’incontro si è svolto un confronto tra stakeholder della realtà europea sulle cooperative che aiutano le persone a uscire dal lavoro sommerso.

Il programma della conferenza:

lights on cooperative sommerso

Dopo introduzione di Diana Dovgan e Simel Esim, Francesca Martinelli ha spiegato che il lavoro nero coinvolge, in media, il 25% di tutti i lavoratori europei. Ha vari impatti negativi e conseguenze non solo su di loro, ma anche sui governi, sulla solidarietà sociale e sulle imprese. Il lavoro sommerso quindi è un fenomeno importante e confrontarsi con esso è una grande sfida sia a livello nazionale che europeo.

Dagli anni 2000, la Commissione europea ha messo in atto programmi specifici per affrontarlo, che richiedono un approccio olistico, che è una combinazione di misure punitive e preventive, che non solo coinvolge tutte le parti sociali e le principali parti interessate, ma ha anche bisogno che le autorità nazionali siano pienamente impegnate nell’attuazione delle misure.

In questo contesto, le cooperative hanno dimostrato di poter contribuire in vari modi, trasformando le attività non dichiarate in lavoro legalmente protetto e affrontando i problemi correlati. Concentrandosi sull’analisi qualitativa di 11 cooperative europee, la direttrice ha spiegato come il modello cooperativo possa offrire pratiche concrete per sostenere la transizione dei lavoratori non dichiarati nell’economia formale nel contesto europeo.

Il contributo delle cooperative nell’affrontare il lavoro sommerso

In particolare le cooperative possono contribuire attraverso:

  1. La creazione di opportunità di lavoro formale;
  2. Il superamento dell’isolamento e l’ottenimento di migliori condizioni di lavoro;
  3. La responsabilizzazione dei lavoratori;
  4. Il risparmio e nuovi contributi allo Stato;
  5. Nuove opportunità di integrazione;
  6. L’esplorazione di nuove modalità di lavoro.

Del resto, anche se grazie al loro approccio flessibile le cooperative sono un’alternativa concreta per i lavoratori non dichiarati per entrare formalmente nel mercato del lavoro non possono essere la soluzione definitiva. Oltre al bisogno di coinvolgere autorità nazionali e transnazionali e parti sociali, le cooperative hanno alcuni limiti nell’affrontarlo. In primo luogo, le cooperative non sono direttamente progettate per impegnarsi in questi problemi sociali, ma piuttosto per soddisfare i bisogni e le aspirazioni dei soci. Inoltre, le cooperative sono più ingiustamente svantaggiate a causa di concorrenti che agiscono illegalmente quando i loro soci sono principalmente persone in condizioni vulnerabili. Infine, le cooperative spesso soffrono di un sostegno insufficiente a livello nazionale.

Per affrontare i problemi legati al lavoro sommerso, le autorità pubbliche a livello nazionale ed europeo possono sostenere le cooperative attraverso:

  1. La promozione del modello cooperativo come strumento per affrontare il lavoro sommerso;
  2. La garanzia alle cooperative l’accesso ai finanziamenti e ai meccanismi di sostegno alle imprese;
  3. Il riconoscimento di un quadro giuridico appropriato per i modelli innovativi di cooperative;
  4. L’attivazione dell livello locale per sostenere il modello cooperativo.

 


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