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La Fondazione Centro Studi Doc ha scritto all’Assessore Alessandra Zedda. Bisogna introdurre anche i lavoratori intermittenti dello spettacolo nell’avviso pubblico che concede un’indennità una tantum ai lavoratori dello spettacolo.
La vicenda: l’avviso pubblico per i lavoratori autonomi dello spettacolo sardi
Lo scorso 12 gennaio 2021 la Regione Autonoma della Sardegna ha pubblicato un bando che concede un’indennità una tantum per i lavoratori autonomi del mondo dello spettacolo. Il bando afferisce ad Alessandra Zedda, Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Autonoma della Sardegna.
Poco dopo la pubblicazione è scoppiata la polemica. Sono così tanti i difetti dell’avviso pubblico, segnalati anche dai sindacati, che è stato sospeso e sarà ripubblicato con modifiche il prossimo 1° febbraio 2021.
Qui il link diretto alla pagina del bando.
Mercoledì 20 gennaio anche la Fondazione Centro Studi Doc ha scritto all’Assessore Alessandra Zedda. La richiesta è di introdurre i lavoratori intermittenti dello spettacolo. Gli intermittenti dello spettacolo non possono essere esclusi e discriminati solo perché utilizzano un contratto poco conosciuto ai più. Di seguito il testo integrale della lettera.
INTRODUZIONE DEI LAVORATORI INTERMITTENTI NELL’AVVISO PUBBLICO SULL’INDENNITÀ UNA TANTUM SPETTACOLO
Gentile Assessore Alessandra Zedda,
sono Chiara Chiappa e sono la presidente della Fondazione Centro Studi Doc, un centro di ricerca che è stato fondato da una rete di società prevalentemente cooperative, di cui fa parte anche Doc Servizi che è la più grande cooperativa di spettacolo in Italia, e che lo scorso 28 febbraio ha lanciato la petizione #nessunoescluso a favore dei lavoratori intermittenti dello spettacolo che oggi conta oltre 50.000 firme.
Le scrivo in merito all’Avviso pubblico pubblicato lo scorso 12 gennaio 2021 e che prevede l’erogazione di una indennità una tantum a favore di lavoratori autonomi, con o senza Partita Iva, che operano nel mondo dello spettacolo.
In vista della ri-pubblicazione del bando prevista per il 1° febbraio, le chiediamo di ampliare i soggetti ai quali si rivolge il bando: limitare gli aiuti ai lavoratori autonomi significa escludere un numero elevato di lavoratori del settore che pure è da quasi un anno che non lavorano e che quindi vanno supportati esattamente come gli altri.
Mi riferisco a tecnici dello spettacolo, orchestrali, attori, musicisti, ballerini, artisti di strada, fonici: tutti lavoratori che sono assunti con un contratto intermittente.
L’intermittente dello spettacolo è un lavoratore subordinato, ma il suo rapporto è “dormiente” e si accende solo quando è “in chiamata”. Se non è chiamato a lavorare resta un lavoratore dipendente ma che nei giorni in cui non lavora non matura né retribuzione, né diritti, né ha accesso a indennità riservate ai disoccupati (come la Naspi), né al reddito di cittadinanza.
La peculiarità di questo contratto, molto utilizzato nel mondo dello spettacolo ma poco conosciuto fuori da esso, ha fatto sì che i lavoratori intermittenti in questi mesi siano stati penalizzati nell’accesso ai bonus e alle indennità, tanto che molti di loro ad oggi non hanno avuto accesso ad alcun sostegno economico.
Così come hanno fatto anche le altre Regioni italiane, le chiediamo di introdurre anche questi lavoratori nella nuova stesura del bando per evitare discriminazioni in un periodo che è ancora incerto e drammatico per tutti i lavoratori dello spettacolo, a prescindere dal contratto che utilizzano.