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Mercoledì 25 novembre la Fondazione Centro Studi Doc ha scritto nuovamente a Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, e a Gabriella Di Michele, direttore dell’INPS. Si chiede di risolvere l’inaccettabile cortocircuito per cui l’accesso al bonus previsto dal DL Agosto viene negato ai lavoratori intermittenti e discontinui dello spettacolo che hanno percepito il bonus del DL Rilancio.
LETTERA DI DENUNCIA PER L’INACCETTABILE RIFIUTO DEL BONUS DEL DL AGOSTO AI LAVORATORI INTERMITTENTI E DISCONTINUI DELLO SPETTACOLO
Egregio Presidente, Gentile Direttrice,
siamo qui a scrivere ancora una volta per chiedere che venga risolto l’inaccettabile cortocircuito per cui l’accesso al bonus previsto dal DL Agosto viene negato a i lavoratori intermittenti e discontinui dello spettacolo che hanno percepito il bonus del DL Rilancio.
Purtroppo ci stanno scrivendo tanti lavoratori che sono stati esclusi dal bonus di Agosto perché il 18 novembre, 6 giorni dopo la chiusura della possibilità di fare domanda sul portale INPS, l’Istituto ha comunicato che non era la data del 15 agosto, come aveva invece stabilito la circolare INPS 125 del 28/10 al punto 3 (“ai fini dell’accesso all’indennità onnicomprensiva, i lavoratori di cui sopra non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla medesima data del 15 agosto 2020”), ma da prendere in considerazione per il requisito della mancanza di lavoro dipendente era la data del 19 maggio, riferendosi a 2 note del Ministero del Lavoro introvabili sul web!
Ciò significa che tutti i lavoratori che il 19 maggio avevano un rapporto di lavoro intermittente (e avevano ricevuto bonus in base ai requisiti dell’art. 84 comma 8 modificato in sede di conversione con emendamento Orfini) ma che il 15 agosto erano disoccupati hanno inoltrato domanda come autonomi disoccupati, per evitare di dover fare ricorso presso tante sedi INPS (tra cui Viterbo, Bari e La Spezia) che NON hanno pagato il bonus intermittenti con la scusa che come intermittenti risultavano essere lavoratori subordinati!
Inoltre, rischiano di essere esclusi anche molti altri lavoratori che hanno percepito i tre bonus di 600 € e si sono invece affidati a quanto promesso dal Presidente Tridico, dal Ministro Franceschini e dal Presidente del Consiglio in ordine al fatto che chi aveva ricevuto già i bonus avrebbe ricevuto in automatico i bonus: infatti il comma 6 della circolare INPS 125 riferisce questo: “6. Presentazione della domanda – Tutte le categorie di lavoratori di cui all’articolo 9, commi 1, 2, 4 e 5, del decreto-legge n. 104 del 2020 – qualora abbiano già beneficiato delle indennità COVID-19 di cui agli articoli 29, 38 e 44 del decreto Cura Italia e/o delle indennità COVID-19 di cui all’articolo 84, commi 5, 6, 8 e 10, del decreto Rilancio Italia – non devono presentare una nuova domanda per l’accesso alle indennità onnicomprensive di cui al citato articolo 9, commi 1, 2, 4 e 5, del decreto-legge n. 104 del 2020”.
Infine, facciamo presente che ci sono professionisti che anche con 200 giornate versate nel 2019 nel FPLS, ma codici diversi dall’intermittente, rimangono con i soli 1.200 € di aprile e maggio grazie all’art. 84 emendato.
Nello spettacolo il diritto al bonus non può essere dato in base al contratto in essere l’anno precedente, o a un mero codice nelle pratiche come ha stabilito arbitrariamente l’INPS, travisando e tradendo le intenzioni del Governo che da mesi dice “nessuno escluso”!
Per ovviare a questa confusione di comunicazioni che incrociate discriminano tutti i lavoratori intermittenti e discontinui dello spettacolo è necessario che l’unica regola sia questa:
“Considerando la pluralità di contratti con cui vengono ingaggiati, i lavoratori saltuari dello spettacolo, a prescindere dal rapporto di lavoro in essere nel 2019 o nel 2020, che non beneficiano di altri ammortizzatori sociali hanno diritto di percepire le indennità di 1.800 € per marzo aprile e maggio e le due indennità di 1.000 € omnicomprensive del DL Agosto e del DL Ristori”.
Semplice.
Quindi tutti i rifiuti delle domande dovute a discriminazione (vietata dallo stesso Dlgs. 81/2015) vanno riesaminate
È necessario agire urgentemente per garantire il rispetto di quanto promesso al Governo a questi lavoratori che hanno sempre pagato contributi e tasse e che oggi si vedono costretti a elemosinare il riconoscimento dei loro diritti. È ormai un argomento di sicurezza sociale e non solo.