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La ricerca della Fondazione Centro Studi Doc ha evidenziato che il sommerso nella musica live si aggira tra i 3 e i 5 miliardi di euro.

Fonti della ricerca sul sommerso nella musica live

La ricerca è stata condotta utilizzando studi di settore. In particolare, i principali riferimenti sono Io sono cultura 2019 di Fondazione Symbola e Unioncamere, l’Annuario dello spettacolo 2018 della SIAE, Vita da artisti (2017) della Fondazione di Vittorio commissionato da Cgil-Slc, Io sono la musica che ascolto (report 2018) di _resetfestival e The Goodness Factory e le ricerche di Cerved per Agis/Assomusica (dati 2018).

I dati e le analisi ricavati dagli studi di settore sono stati incrociati con i dati istituzionali di Istat e Inps/ex-Enpals, con le audizioni al governo di Istat, Inps e Cgil (luglio 2019). Infine, con i dati ottenuti da una ricerca sul campo effettuata tra musicisti e operatori del settore. 

Un settore dai confini non ben definiti

Il primo risultato subito emerso è che i confini del settore della musica live non sono ben definiti. Già solo dal tentativo di confrontare le descrizioni si evidenzia l’esistenza di definizioni discordati su che cosa sia il settore.

Ad esempio, Fondazione Symbola e Unioncamere fanno rientrare il settore della musica all’interno delle performing arts, mentre Istat include anche il settore delle arti visive arrivando fino a includere tutto il settore culturale. Più precisa appare la definizione di SIAE che riconosce l’esistenza di attività concertistica specificamente legata al comparto musicale.

L’incongruità sul piano delle definizioni si rispecchia anche sui numeri del settore (dati 2018). Infatti quando si cerca di capire quanti sono i musicisti in Italia, si osserva che il numero varia da 145.000 secondo Fondazione Symbola e Unioncamere, ai 20.000 stimati dall’Istat, passando per i 43.500 secondo Inps-ex-Enpals fino ai 36.000 di Cerved per Agis.

I numeri di Fondazione Symbola sono molto elevati a differenza degli altri proprio perché si riferisce in generale alle performing arts e non è fornito un dato disaggregato del comparto musicale. Il dato Inps-ex-Enpals invece considera coloro che hanno fatto almeno un’esibizione nel settore durante l’anno.

Un impatto economico importante

Nonostante questa discrepanza di definizioni e numeri, dalla ricerca è emerso che il settore della musica live ha un impatto economico importante. Il reddito dei musicisti, calcolato dall’Inps, è di circa 431 milioni di euro. Mentre il volume d’affari si aggira sui 1,55 miliardi di euro (dati SIAE).

Inoltre, applicando ai dati SIAE il calcolo di CERVED relativo all’indotto del settore (per 1 euro di biglietto c’è 1,2 euro di indotto), al volume d’affari andrebbero sommati altri 1,8 miliardi di euro di indotto. Si ottiene così un impatto totale di circa 3,4 miliardi di euro.

Note metodologiche per calcolare il sommerso nella musica live

Per calcolare il sommerso, un calcolo difficile per definizione, dato che si tratta di un numero che non si conosce, bisogna tenere a mente alcuni elementi preliminari.

Dalle ricerche sul campo è emerso che solo in 1 evento su 10 nei locali e nelle feste popolari il musicista è pagato in modo regolare. Inoltre, è stato anche segnalato che il cachet spesso è dato in parte in chiaro e in parte in nero

È importante anche ricordare che, secondo i criteri del Collegato Lavoro 2010, per ogni euro pagato in nero a un lavoratore si calcolano 8 euro di economia regolare.

Ciò significa che se un musicista viene pagato 100 euro in nero, quel denaro deve provenire da qualche parte, ad esempio dalla vendita di alcolici, arrivando a un circolo di denaro non tracciato pari a 8 volte il cachet del musicista, cioè 800 euro.

Infine, quando si cerca di trasformare in numeri il sommerso, si deve calcolare sempre il 25% di errore sulle cifre ottenute. 

Il metodo di calcolo utilizzato

Tenendo conto di queste avvertenze metodologiche, la Fondazione Centro Studi Doc ha cercato di ricostruire l’impatto del sommerso nel settore della musica live. Considerando la discrepanza dei dati, sono stati scelti come riferimento i numeri di SIAE e di Inps-ex-Enpals poiché ritenuti i più affidabili e utili ai fini dell’indagine.

Per calcolare il sommerso nella musica live la classificazione SIAE in lirica, concerti, concertini, concerti all’aperto è stata incrociata con le dichiarazioni dei lavoratori e degli operatori del settore. In particolare, la Fondazione ha deciso di dare un peso percentuale a ogni settore in funzione del volume d’affari. Il sommerso si ottiene quindi combinando il volume d’affari di ogni settore con le dichiarazioni.

L’impatto del sommerso nella musica live

Dalla combinazione di ricerca sul campo e volume d’affari, nel settore della lirica il sommerso si considera zero.

Dalle dichiarazioni dei lavoratori e dall’audizione della Cgil, emerge che nei concerti (classica, jazz e leggera) un evento su due è pagato in nero. Il sommerso equivale alla cifra di volume d’affari che si conosce, pari a 513.728.842,00 €.

Dalla ricerca sul campo emerge che per i concertini delle feste popolari, di matrimoni, e locali, si registra una media di 9 eventi su 10 in nero. Pertanto il sommerso sarà equivalente a nove volte il dichiarato, pari a 3.126.600.000 €.

I concerti all’aperto sono eventi che prevedono un’attività maggiore nel settore dei servizi (es. montaggio palco, affitti, ecc.). La Fondazione ha scelto pertanto di applicare la percentuale di sommerso tipica del settore dei servizi. Secondo una recente ricerca del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nei servizi il sommerso è pari al 33% di quanto dichiarato. Rispetto ai concerti il non dichiarato è pari al 33% del volume d’affari, cioè 59.070.000 €.

Facendo il totale si ottiene un sommerso di circa 3,7 miliardi di euro. Applicando l’errore statistico del 25%, si arriva a un valore compreso tra i 2,8 miliardi e i 4,7 miliardi di sommerso nel settore della musica dal vivo.

 
Proposte per moltiplicare gli investimenti nella musica e cultura, contrastare l’evasione fiscale e tutelare dignità e diritti dei lavoratori dello spettacolo. In piano semplificazioni amministrative per il lavoro occasionale dello spettacolo e incentivi economici, anche attraverso innovazione digitale e blockchain.
 

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