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Sindacalisti Cisl provenienti da tutta Italia hanno studiato il modello di Pegasus company.
L’introduzione della tecnologia e le innovazioni organizzative
Dal 16 al 20 settembre a Firenze si è svolto un nuovo modulo del corso “Innovare la contrattazione per promuovere relazioni di lavoro partecipative” organizzato dal Centro Studi Ricerca e Formazione Cisl. Il secondo modulo era dedicato allo studio delle innovazioni organizzative e alle relative opportunità di contrattazione.
Durante il corso, i sindacalisti hanno analizzato l’effetto della tecnologia anche in alcuni casi concreti sotto la guida di Luciano Pero, professore di ingegneria al Politecnico di Milano.
Il professore ha fatto presente che anche se nell’immaginario collettivo nel futuro si vedono solo le macchine che intervengono nel mondo del lavoro. In realtà ci si troverà sempre più in casi di integrazione “uomo-macchina”.
In questo contesto, quando in un’impresa si introduce la tecnologia non è detto che si generi un esubero dei lavoratori. La tecnologia si introduce infatti per combattere le inefficienze e gli sprechi. Dove inefficienze e sprechi si combattono in due modi o (a) assumendo nuove persone o (b) ottimizzando le risorse esistenti, ad esempio proprio con l’introduzione di nuove tecnologie.
Quali sfide per il sindacato?
Agli occhi dei sindacalisti, l’introduzione della tecnologia pone alcuni problemi a causa degli effetti che ha sul singolo lavoratore. In particolare, i sindacalisti riconoscono che l’uso di nuove tecnologie implica la riqualificazione (non sempre facile) dei lavoratori. Al contempo, si osserva una riduzione degli spazi di autonomia a causa delle nuove forme di controllo che attuano le nuove tecnologie (es. sistema di vigilanza gestito con app e non più solo con segreteria). Questo va di pari passo con l’aumento della responsabilità del lavoratore, il che non significa maggior partecipazione quando si tratta di scaricare il peso della responsabilità aziendale al lavoratore.
Il tema centrale resta quello di rendere i lavoratori attivi e protagonisti. Se i lavoratori sono ascoltati e attivi non solo portano più margine all’azienda, ma possono anche migliorare il modo in cui lavorano. Le informazioni operative permettono di negoziare migliori condizioni di lavoro, per questo è necessario imparare a leggere i dati. Anche se l’asimmetria informativa esisterà sempre (tra lavoratore e impresa, tra sindacato e impresa), la partecipazione diretta può aiutare a ridurre la forbice. Per andare oltre il fordismo e oltre la burocrazia l’unica strada percorribile è quella del lavoratore coinvolto.
La Pegasus company
In questo contesto, Francesca Martinelli è intervenuta al corso giovedì 19 settembre per presentare la ricerca “Pegasus Company: il lavoro innovativo in cooperativa e il rapporto con la tutela sindacale e la contrattazione”.
Francesca è stata chiamata per raccontare il modello della Pegasus company a seguito della vittoria del Premio Astrolabio del Sociale – Pierre Carniti 2018 con il saggio “Pegasus company. Un modello innovativo di cooperazione in Europa”.
Durante la presentazione ha raccontato le innovazioni organizzative messe in campo dal modello delle cooperative di autogestione. Francesca ha anche raccontato le opportunità dell’alleanza tra sindacato e cooperazione.
Venerdì 20 settembre Francesca Martinelli ha incontrato anche i sindacalisti della Cisl Firenze-Prato per confrontarsi sul tema dei nuovi lavori.
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