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L’impatto delle nuove tecnologie il focus della conferenza che mette a confronto le ultime ricerche sul mondo del lavoro.

WORK2019 e l’impatto delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro

Dal 14 al 16 agosto a Helsinki, in Finlandia, si è svolta la conferenza WORK2019, una conferenza internazionale e interdisciplinare che mette a confronto le ultime ricerche sul mondo del lavoro. Unica ricercatrice proveniente dal mondo della cooperazione, Francesca Martinelli ha incantato i ricercatori con le soluzioni che il modello di Doc Servizi e la sua rete propongono per i lavoratori che fanno esperienza di lavoro discontinuo, inclusi quelli della gig economy.

WORK2019 è stata la quarta edizione di una conferenza che dal 2013 riunisce ogni due anni ricercatori provenienti da tutto il mondo per riflettere sul mondo del lavoro e sulla vita lavorativa. Organizzata a Helsinki dall’University of Turku, l’evento ha ospitato oltre 300 ricercatori per discutere attorno al tema “Real Work in the Virtual Work”, “Lavoro reale nel mondo virtuale”, dedicato allo studio dell’impatto delle nuove tecnologie e dell’innovazione digitale sul mondo del lavoro.

La conferenza ha ospitato anche professori di diverse discipline e provenienti da università di tutto il mondo. In plenaria si è ragionato su temi come la gig economy e i suoi falsi miti (Lilly Irani, University of California, e Vili Lehdonvirta, University of Oxford), la personalità giuridica dell’Intelligenza Artificiale (Valerio De Stefano, University of Leuven). O ancora l’uso massivo delle nuove tecnologie per standardizzare i processi di cura (Allison Pugh, University of Virginia), la diffusione della figura del “sé neoliberale” e le sue implicazioni (Ilana Gershon, Indiana University) e l’impatto delle piattaforme digitali sulle attività degli imprenditori (Martin Kenney, University of California).

Anche durante i seminari svoltisi in parallelo, l’effetto dell’innovazione digitale sul mondo del lavoro è stato studiato con lo sguardo di diverse discipline. Dalla sociologia del lavoro passando per il diritto del lavoro e la statistica fino all’economia e al management, i ricercatori hanno ricostruito lo scenario attuale proponendo la condivisione di nuovi modelli interpretativi per descrivere le novità che le tecnologie portano nel mondo del lavoro.

L’immagine scaturita dall’insieme degli incontri è stata quella di un mondo del lavoro dove i singoli individui vengono fagocitati dentro sistemi digitali che finiscono per diventare prigioni virtuali. Senza potere contrattuale sulle piattaforme, i lavoratori sono sfruttati come lavoratori autonomi, non possono discutere su un eventuale cambiamento della condizioni e delle tariffe da parte delle piattaforme, non hanno la libertà di uscire dal mondo virtuale pena la scomparsa della propria attività.

Come affrontare tutte queste difficoltà?

La proposta della cooperazione per la riappropriazione del lavoro

Anche il modello cooperativo è stato presentato alla conferenza con la partecipazione di Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc.

Unica rappresentante del mondo cooperativo alla conferenza, Francesca Martinelli ha presentato a WORK2019 la ricerca “Platform cooperativism in Italy: a collaborative answer to the challenges of platform economy”, “Cooperativismo di piattaforma in Italia: una risposta collaborativa alle sfide dell’economia di piattaforma”. La ricerca è rientrava nel quadro degli incontri dedicati al “Platform work: theory, research and policy”, cioè a teoria, ricerca e policy del lavoro di piattaforma, organizzato da Steven Vallas, sociologo del lavoro della Northeastern University.

Cuore della presentazione è stata la presentazione delle pratiche di Doc Servizi e della sua rete come risposta cooperativa alle sfide dell’economia di piattaforma. Di fronte allo sfruttamento dei lavoratori che molte piattaforme digitali mettono in atto, la cooperazione permette di ribaltare gli schemi permettendo ai lavoratori la riappropriazione del lavoro e delle piattaforme digitali. Come membri della cooperativa, i lavoratori diventano infatti al contempo lavoratori dipendenti e proprietari della piattaforma, uniti in un’unica comunità.

La proposta ha affascinato i ricercatori presenti alla conferenza, tanto che nella plenaria conclusiva Anne Kovalainen, professoressa dell’University of Turku che organizza da sei anni l’evento, ha citato Doc Servizi come un modello capace di ispirare i lavoratori di tutto il mondo per trovare soluzioni alle difficoltà che affrontano a causa dell’imperio delle piattaforme digitali.

Per maggiori informazioni su WORK2019 vai al sito: http://workconference.fi/work2019/.


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