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Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la direttiva che promuoverà il salario minimo legale per tutti i lavoratori europei, inclusi quelli italiani.
La direttiva dell’Unione Europea sul salario minimo
Martedì 4 ottobre il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la direttiva che promuove i salari minimi legali in tutta Europa. Essa vuole quindi contribuire al raggiungimento di condizioni di lavoro e di vita dignitose per i lavoratori europei.
La direttiva che tutela anche i lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. Essa infatti promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. Questo significa che i paesi membri devono sia supportare la capacità delle parti sociali di partecipare alla contrattazione collettiva sia adottare misure che migliorino l’accesso effettivo dei lavoratori alla tutela garantita dal salario minimo legale.
Un altro obiettivo della direttiva è quello di migliorare l’accesso effettivo alla tutela garantita dal salario minimo per i lavoratori che hanno già diritto a un salario minimo a norma del diritto nazionale.
Da sottolineare che la direttiva non prescrive un livello di salario minimo specifico che gli Stati membri devono raggiungere.
Maggiori informazioni sul sito del Consiglio d’europa.
Prossimi passi
In merito alle tempistiche, la direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Gli Stati membri avranno quindi due anni di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
Gli stati in cui sono già previsti salari minimi legali dovranno definire criteri chiari in base ai quale aggiornare i salari minimi. I salari minimi legali dovranno essere aggiornati almeno ogni due anni. I paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatica potranno aggiornarli ogni quattro anni per i paesi.
Dal punto di vista operativo, la direttiva prevede anche di attivare controlli da parte degli Ispettorati del lavoro per controllare l’applicazione del salario minimo. La autorità responsabili dell’applicazione della legge potranno prendere provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro non conformi.