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Interpellata da una fondazione che svolge formazione per lo spettacolo, l’Agenzia delle Entrate ha risposto sui requisiti per beneficiare dell’Art Bonus.
La risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate
Con la Risposta ad Interpello n.191 del 3 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulla possibilità di beneficiare del così detto “Art Bonus”: il credito d’imposta di cui all’art.1, comma 1, D.L. n. 83/2014. In altre parole, si è espressa sulle liberalità erogate verso una fondazione, che svolge attività di alta formazione nel settore spettacolo. Inoltre, tra le attività, tale fondazione mette in atto anche attività spettacolistiche, finanziate dal Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS).
Il caso di fattispecie era stato anche sottoposto al consulto del Ministero della Cultura. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha così evidenziato come l’attività di formazione non sia qualificabile come attività dello spettacolo. Le attività dello spettacolo sono infatti riconducibili in astratto alle categorie previste dal D.M. 7 luglio 2017. Tale D.M. disciplina i contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul FUS. Di conseguenza, nella fattispecie non sono rispettate le condizioni richieste ai fini dell’Art Bonus.
Pertanto, considerato che solo alcune delle attività della fondazione integrano i requisiti richiesti, ai fini dell’ArtBonus, nella causale dell’erogazione liberale dovrà essere esplicitamente indicata l’attività che si intende sostenere. In questo modo rimarranno escluse le somme erogate al sostegno delle attività di formazione che, seppure collegate a quelle spettacolistiche, non integrano i requisiti richiesti.
I requisiti per beneficiare dell’Art Bonus
Con la stessa Risposta a interpello, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i requisiti per il riconoscimento dell’Art Bonus. Esso corrisponde al 65% delle erogazioni effettuate da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa. Di conseguenza ne beneficiano:
- Le persone fisiche e gli enti non commerciali (15% del reddito imponibile);
- Ai soggetti titolari di un reddito d’impresa (5% dei ricavi annui, da ripartirsi in tre quote annuali di pari importo).
Inoltre, l’Agenzia ha specificato le attività e le relative spese di progettazione cui può essere destinato l’Art Bonus:
- Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- Sostegno di istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica;
- Realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti di Enti o Istituzioni pubbliche che svolgano attività di spettacolo senza scopo di lucro;
- Interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici, qualora i beni siano ceduti o affidati.